IMG_5738Venerdì 24 ottobre nella sala stampa del Vaticano si è tenuta la conferenza di presentazione dell’Incontro Mondiale dei Movimenti Popolari che avrà luogo a Roma dal 27 al 29 di ottobre 2014. Hanno partecipato Juan Grabois, rappresentante della Confederazione dei Lavoratori dell’Economia Popolare Argentina (CTEP) e membro del Comitato Organizzatore, il Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, il Monsignor Marcelo Sánchez Sorondo, Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali – entrambi tra i promotori dell’incontro – moderati da Padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede.

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“La cultura dell’incontro è alla base di questo evento” tiene a precisare Juan Grabois che Jorge Mario Bergoglio lo conosce da quando era Vescovo di Buenos Aires e già allora era molto impegnato nelle questioni sociali del suo paese. Il rappresentante della CTEP ricorda come il Papa abbia appoggiato la costituzione del movimento dei cartoneros, come sia stato vicino alla causa dei lavoratori delle impresa recuperate, ai campesinos e ai lavoratori dell’economia informale – solo per citarne alcuni – e di come non si sia dimenticato degli ultimi neppure quanto è stato eletto Papa. “Ha assunto la responsabilità di un Papa non come un privilegio ma come un servizio” continua Grabois “e oggi il fatto di poterci incontrare tutti qui è un segnale molto importante per noi, che ci esorta ad andare avanti nella nostra battaglia per la giustizia sociale in un mondo caratterizzato da indifferenza e disuguaglianze”.

Temi fondamentali dell’incontro saranno Terra – Casa – Lavoro, rivendicazioni semplici e concrete che accomunano tutti i movimenti che prenderanno parte all’evento. “Oggi la ricchezza nelle mani di pochi cresce esponenzialmente, mentre la maggioranza della popolazione si impoverisce sempre di più. Questo incontro non vuole essere ideologico, semplicemente queste istanze corrispondono alla Dottrina Sociale della Chiesa” afferma ancora il rappresentante della CTEP. Come ha spiegato in seguito, questo incontro vuole essere un primo passo verso la costruzione di una alternativa alla globalizzazione che tende ad escludere le persone. “Noi veniamo qui molto umilmente a condividere le nostre esperienze che ci consentono di vivere degnamente, lontani dal consumismo, dall’individualismo e dall’indifferenza. Abbiamo fatto uno sforzo enorme per consentire la partecipazione di rappresenti provenienti dai settori più impoveriti di tutti i continenti per far sentire la loro voce. Siamo convinti che non possiamo combattere la povertà senza la diretta partecipazione delle persone maggiormente colpite da questo sistema e che le azioni che arrivano dall’alto come beneficenza o carità altro non sono che una forma di umiliazione e disprezzo.” Grabois annuncia che ci sarà una dichiarazione finale che raggiunga il maggiore consenso possibile a conclusione dell’evento e la costituzione di un Consiglio del Movimenti Popolari che possa lavorare per favorire l’articolazione dei Movimenti a livello globale.

Il Cardinale Turkson ha sottolineato la linea di continuità dell’impegno di Papa Francesco, sempre vicino agli ultimi in Argentina, nella sua visita alle Favelas brasiliane durante il viaggio nel paese sudamericano nel luglio dello scorso anno, e ora incontrando i rappresentanti dei Movimenti Popolari che provengono da realtà difficili, che vivono ai margini, gli esclusi.

Il Monsignor Sanchez Sorondo ha fatto riferimento all’enciclica Evangelii Gaudium dove il Papa parla della iniquità come della radice di tutti i mali. “Il mondo non conosce la realtà dei Movimenti Popolari, realtà dove si formano dei leader che coinvolgono anche le altre persone però che non hanno nessun riconoscimento istituzionale, né dai governi, né dai sindacati. Realtà che invece Papa Francesco conosce bene e che addebita a quella che chiama globalizzazione dell’indifferenza, che colpisce le persone che non hanno nessun riconoscimento da parte della società. Persone che giustamente si organizzano per avere visibilità affinché gli vengano riconosciuti i propri diritti. Il Monsignore parla di cifre preoccupanti pubblicate dall’ILO “in India il 70% dei lavoratori urbani provengono da quella che viene chiamata economia informale, e nelle Filippine si parla del 40%”. Anche il presidente della Bolivia Evo Morales prenderà parte all’incontro il 28 ottobre, ma come dice il Monsignor Sanchez Sorondo “non tanto come presidente di un paese quanto come rappresentante di un movimento popolare”.

Rispondendo alle domande dei giornalisti che chiedevano se questo evento non rischi di essere politicizzato il Cardinale Turkson ha affermato che “l’incontro è politico, i governi devono occuparsi di questi problemi”. Anche per il Monsignor Sanchez Sorondo “se i politici non prendono in considerazione il problema, il problema non si risolve, quindi bisogna mettere anche una certa pressione”. Alla domanda sui messaggi diversi che arrivano dal Vaticano rispetto al passato, ai cambiamenti della Dottrina Sociale della Chiesa Sanchez Sorondo ha risposto che non è cambiato niente rispetto al passato ma che in realtà è cambiato tutto: “il Papa ha messo l’accento su queste tematiche, è cambiata la gerarchizzazione delle priorità, questa della globalizzazione dell’indifferenza è una frase geniale, fa capire che il focus è cambiato perché è proprio da queste tematiche che dobbiamo cominciare”. Di fronte alla richiesta di chiarimenti sul fatto che le tematiche dell’Incontro sembrano essere molto vicine a quelle marxiste, il Monsignore ha affermato col sorriso che Papa Bergoglio dice di non essere trozkista ma di avere molti buoni amici che lo sono. Grabois invece rispondendo sul tema della disobbedienza civile quando non vengono riconosciuti i propri diritti ha fatto riferimento al fenomeno delle imprese recuperate dai lavoratori, dicendo che in Argentina spesso i fatti precedono i diritti: “ dopo la crisi del 2001 i lavoratori delle imprese recuperate sono riusciti a far approvare una legge che dà legittimità al movimento, e stabilisce che se un’impresa fallisce i lavoratori possono scegliere se continuare a farla funzionare o no”.

Come ha più volte sottolineato Padre Lombardi, questo “originale incontro” è perfettamente in linea con lo stile di Papa Francesco e con la cultura dell’incontro inaugurata con il suo pontificato.

Elvira Corona per il Comitato Organizzatore